Sarà un concerto diverso, in solitaria, con molte canzoni che dal vivo non ho mai fatto; nella bellissima cornice di Villa Sottocasa e all’interno della kermesse di Ville Aperte. Distribuirò il nuovo cd “Vimercate Caput Mundi” e sarà anche l’occasione per poter visitare gratuitamente il bellissimo Must. Parlerò di un mucchio di persone, fatti e luoghi. Fra cui un amico, che dopo avere ascoltato il brano mi ha detto di lasciare pure il suo nome: Sala Renato (che non a caso fa rima con Disoccupato): https://www.youtube.com/watch?v=7yr7tP9XNf

si gira in bici ed è un po’ in questo modo che nascono i romanzi e le canzoni. si respira l’aria che poi si trasforma in altro, in pensieri e poi parole. non credo possano esistere veri artigiani della parola che non vadano mai in bici.
p.s. stasera, per il terzo anno consecutivo, riprendo a suonare alla galeria. semmai qualche amico volesse passare…

da un po’ di giorni sono tornato all’americana, chissà forse per via dell’autunno, ecco i son volt e todd snider, due ottimi dischi, dopo il bis al rifugio savoia con la famiglia. spazi infiniti, magico incontro con una donnola e moltissime parole… domani comincio la rilettura di ferragosto…

l’altra sera non c’era tantissima gente ancora in giro per l’estate ma è stata come sempre una serata calda e coinvolgente. c’è molto lavoro da fare su ferragosto, ma non mi sta dietro nessuno; e domani riprendono le lezioni a scuola. e il 19 novembre sarò a book city, ospite del touring club, per la presentazione del libro sui balcani…

l’estate tramonta e l’idea di autunno albeggia. e così a scuola si riprende. per il terzo anno siederò dietro una cattedra. lo trovo assai divertente. sicché domattina sarò a cernusco per la pubblicazione di ‘ferragosto’. wow.

sbagliato credere che non escano più cose interessanti. ce ne sono di assolutamente fantastiche. come il garage rock dei goggs.

Così s’è blaterato tirando tardi, e leggende di mare, salsedine, balli di riviera; le stelle della Sacca, cappello ai calici di rosso versati senza indugio. A presto lungo le vie consuete, con una manciata di conchiglie da inanellare, buon auspicio a nuove estati da non dimenticare.

L’estate sta finendo? E così si fanno largo nuovi appuntamenti musicali. Si (ri)parte da qui…

Oh anch’io mi ritirerei a Idra
Come si fa a non riuscirci a Idra
Negli anni Sessanta a un passo da Itaca
A scrivere non esiste il blocco
Figuriamoci il resto
E lui che cercava lei
E lei che ci provava con le onde
Adesso che si spendono altrove
E sarà per sempre So Long Marianne

A tempo di record, chi l’avrebbe mai detto… e dunque in questi giorni ho cambiato completamente rotta: sono sui legami atomici che mi intrigano sempre più. Intanto eccola, dopo la pulce nell’orecchio dell’amico Mauro Rossetto, una delle canzoni più impegnative che mi siano mai capitate di fare (di solito ci metto dieci minuti a scrivere un brano; per questo sono andato avanti per tre giorni): la storia di Giulietta e Romeo. Onore a William e alla sua penna magica.

Romeo e Giulietta
Brilla di fuoco e di danze Verona
Son Capuleti e Montecchi e va in mona
Uno è Mercurio e c’è l’altro Benvolio
Quello è Romeo ed è già suo il monopolio
La Rosalina non può più aspettare
Fin troppa gente la vuole all’altare
L’altra è Giulietta col suo bel monile
Paride gongola e ha già pronto il fucile
Romeo, perché Giulietta
Romeo, con chi è Giulietta
Romeo, sarà Giulietta
Grande la festa del capo famiglia
Senza saperlo ed è già parapiglia
Quello che arriva è Giulietta che vede
Lei contraccambia e per lei Dio provvede
Occhi che impazzano e cuori alla gogna
Vite che imprecano, ma senza vergogna
Quanto all’amore non si può mai dire
Certo è da mettere in conto il soffrire
Romeo, perché Giulietta
Romeo, con chi è Giulietta
Romeo, sarà Giulietta
Timido abbraccio alla sera conviene
Non un intrepido gesto che viene
Più naturale di un canto stonato
Meglio altresì di un Negroni sbagliato
Non il nemico né il modo migliore
Per un incontro o una storia d’amore
Sono coltelli che brillano al vento
Non c’è ragione se c’è sentimento
Romeo, perché Giulietta
Romeo, con chi è Giulietta
Romeo, sarà Giulietta
Forse un giardino potrebbe bastare
Per uno sguardo da contraccambiare
Su quel balcone del centro a Verona
Ride Giulietta e una nota risuona
Quella reciproca è amor dichiarato
Non un motivo per farne peccato
Primo fra tutti la inaugura il frate
Finché la pace e sarà ancora estate
Romeo, perché Giulietta
Romeo, con chi è Giulietta
Romeo, sarà Giulietta
Ma non è questo che vuole il destino
Dei Capuleti Tebaldo è il cugino
Muore Mercuzio l’amico fraterno
Tocca a Romeo, pronto già il padreterno
Senza scusanti, costretto a scappare
Quello è l’esilio, non c’è da obiettare
Benché disperi la bella Giulietta
Tornar da Paride è ciò che le spetta
Ma lei non vuole, per niente e nessuno
Diseredarla vorrebbe qualcuno
L’idea del frate far crederla morta
Quarantotto ore, andrà bene stavolta
Romeo, perché Giulietta
Romeo, con chi è Giulietta
Romeo, sarà Giulietta
Il filtro magico da adoperare
Con il veleno non c’è da scherzare
Ma Baldassarre raggiunge l’amico
Giulietta è morta, a che serve un nemico
Così le cose non dovevano andare
Il frate corre, non può più aspettare
I pretendenti già pronti alla sfida
Romeo la vince ma quale diffida
Romeo, perché Giulietta
Romeo, con chi è Giulietta
Romeo, sarà Giulietta
La vede stesa ed è immenso il dolore
A lui non resta che renderle onore
Arriva il frate e si sveglia Giulietta
Ma perché mai gli ho voluto dar retta
L’alternativa è scappare in convento
Ma con la spada è più docile il vento
Così si chiude un amore che tuona
Reso da Shakespeare immortale a Verona
Romeo, perché Giulietta
Romeo, con chi è Giulietta
Romeo, sarà Giulietta
2016