TESTI

gianluca grossi

 

Non ho mai scritto una canzone di proposito. Tutte quelle che ho realizzato (qui ce ne sono più di duecento) sono arrivate per caso, spesso in una decina di minuti, talvolta dopo una notte insonne. Vengono quasi per magia, come se fossero nascoste da qualche parte e attendessero solo il momento giusto per rendersi… udibili. Alla base, certo, c’è sempre un’emozione, un avvenimento, la storia di una vita o di un amore che, per imprescindibili meccaniche neuronali, s’insinuano nel mio cervello e non se ne vanno finché non le ho tradotte in note e parole. Funziona così. E non posso farci nulla, benché mi abbiano creato spesso problemi, tipo l’ottenimento di una laurea fuori tempo massimo, e rapporti umani ai limiti dell’incoscienza. Mi piace, in ogni caso, rammentare che, nella stragrande maggioranza dei casi, dietro a ogni mio brano c’è sempre una persona, una persona reale, che con la sua quotidianità ha ispirato la mia penna e la mia attitudine a ricamare melodie.