Quando la Mesopotamia batte ciglio

19 gennaio 2014

All’oratorio Padre Clemente di Agrate Brianza, mi chiamano per accompagnare i commensali durante l’inaugurazione di un’associazione. Suono con Mauro, Sergio e l’altro Sergio. Rimane poco della giornata, se non l’incontro con un signore che sembra provenire da un altro mondo. Mi chiede il microfono per mostrare cosa è capace di fare con il salterio. E’ una piccola magia. Il salterio è uno strumento straordinario, in grado di evocare grandi e nuovi orizzonti, mondi stranieri, volti bruciati dal sole, donne con il volto coperto, campanacci di bovidi che si abbeverano sulle rive del Tigri e dell’Eufrate. Vorrei saperne di più sul suo conto, ma si dilegua troppo in fretta, accompagnato dalla consorte proveniente dalle terre di Avalon. 

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