Una delle mie primissime canzoni…

3 luglio 2014

E così è casualmente saltato fuori questo cimelio, un brano che avevo rimosso, e che ho composto nel lontanissimo 1991. Ero appena tornato dall’Africa, e un ragazzo di una decina di anni più grande di me, mi aveva appena fatto ascoltare “L’avvelenata” di Guccini. Mi si aprì un nuovo mondo. Come si evince dal testo, peraltro, si poteva ancora beatamente fumare nei locali…

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OSTERIA

E l’una è già suonata
Gli echi dei brindisi sono andati
E il firmamento
Regna sulla storia
Giornate appagate dal riso dei minuti
E spensierate parole vane
Fra un bicchiere e l’altro
La politica si riveste di strane forme
L’anarchia è un’utopia
E il comunismo è morto

Menti stanche e stolte
Vaneggiano sulla vita
Un discorso tira l’altro
E il tavolo si ravviva
Si smorza la schiuma nei bicchieri
Fumate si dileguano
Creando forme immani fra le mura
Le donne sono tante e ravvivano la memoria
Giocate nel timore
Nell’incertezza della gloria

Passa stanco e lento il tempo della sera
Chiacchiere contorte
Fan più chiasso anche dei tir
Gioventù modello, gioventù bruciata
Fenomeni diversi
Che vivono la giornata
Pensare e non mentire
Cercare e poi scoprire
Il domani dietro l’angolo
Fatto di speranze

E l’una è già suonata
Gli echi dei brindisi sono andati
E il firmamento
Regna sulla storia
Giornate appagate dal riso dei minuti
E spensierate parole vane
Fra un bicchiere e l’altro
La politica si riveste di strane forme
L’anarchia è un’utopia
E il comunismo è morto

1991


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