Angelica

10 aprile 2014

Un farabutto, un impostore
Così mi chiamano le streghe del paese
Il manolesta, la manomorta
Son nato figlio di una stella malridotta
Faccia da lupo, mette terrore
Più di qualunque pestilenza o temporale
E arrivederci all’indomani
Anche all’inferno di nessuno avrò pietà

Non ho un amico, né una signora
Disposta a soddisfare qualche mia pretesa
Per questo vivo da delinquente
Maledicendo tutta questa brava gente
La prima volta, venti anni or sono
L’ho pugnalato con l’alare di un camino
E tutto questo per mostrare
Che anche all’inferno di nessuno avrò pietà

Angelica perché mi tocca piangere da solo questa sera
Angelica cos’è che mi fa stare così male a primavera
Ma non rispondi più, perché sei andata via anche tu

Perfino adesso non più in prigione
Sfido le nuvole e la legge del taglione
Disposto a tutto pur di riuscire
A farla franca un’altra volta e non morire
Ma il cielo grigio e manomesso
L’ha già deciso non mi ridarà il permesso
Di cancellare il mio destino
Per cui all’inferno di nessuno avrò pietà

Ma c’è una cosa che mi rincresce
Si chiama Libera e l’ho vista che era in fasce
Parlava poco, parlava piano
Figlia di un principe venuto da lontano
Cercava amore, disperazione
Un buon amico con il quale chiacchierare
Ma sono un figlio della strada
E anche all’inferno di nessuno avrò pietà

Angelica perché mi tocca piangere da solo questa sera
Angelica cos’è che mi fa stare così male a primavera
Ma non rispondi più, perché sei andata via anche tu

2013


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