Bruno artiere

20 marzo 2014

Stringo fra le mani un accendino nuovo
Mangiano i cavalli e allora anch’io sto bene
Reduce di guerra, mentre un aeroplano
Ride da lassù

Nella tasca della giacca un portafoglio
Con l’immagine di santa Caterina
Pieno di ricordi, di false sorprese
Bruno sono artiere

E se parlo troppo piano non significa
Che son furbo o son villano, caspita
Ma se non mi riconoscono più gli angeli
Vero è che l’ho ormai perduta l’anima

Livido di inganni e farneticazioni
Figlio di una cagna e di un lupo mannaro
Sveglio fino all’alba ad annunciar le stelle
Brilla Alderbaran

E se parlo troppo piano non significa
Che son furbo o son villano, caspita
Ma se non mi riconoscono più gli angeli
Vero è che l’ho ormai perduta l’anima

Fari fendi nebbia, ippodromo San Siro
Corrono i cavalli intorno al terrapieno
Lacrime negli occhi, pioggia in fondo al cuore
Grigio di città

E se parlo troppo piano non significa
Che son furbo o son villano, caspita
Ma se non mi riconoscono più gli angeli
Vero è che l’ho ormai perduta l’anima

2012


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