Fantascienza

21 marzo 2014

Stanca di rimanere tutta la vita
Ad aspettare un sogno che non si realizzerà
Un treno che non passerà mai più

Si chiama amore, non è finzione, né ipocrisia
La pazza voglia di volerti ancora mio
Per quanto tempo posso dirlo solo io

Intanto ieri, nei miei pensieri, com’era strano
Ricominciare con la mano nella mano
Per poi girare tutto il mondo con un aeroplano

Certo, quel che è successo non è normale
Ma proprio tutte a me dovevano capitare
Purtroppo indietro non si può tornare

Scivola la notte, come passa questa notte
Come è fredda questa sera, non c’è spazio per l’attesa
Tu che cosa dici, cosa mi racconti, non racconti
Com’è naufragato il mondo?
Dire cose che non posso riciclare, confessare, ricamare
Dire, fare e non baciare, fantastorie
Fantascienza, irriverenza e lunga vita alla pazienza

Stanca di ritornare con le mie pene
Laddove il mare si confonde con il cielo
Laddove il cuore s’addormenta e non risponde più

Lo chiamo amore, ma è una canzone in FA minore
La melodia non è una melodia banale
Se dopo il FA minore arriva il temporale

Poi penso che dopotutto si possa fare
Non è impossibile rubare un po’ di tempo
A qualche nuvola del firmamento

Anche se non è serio tergiversare
Sulle vicissitudini della mia vita
Ma questa storia non è mai finita

Scivola la notte, come passa questa notte
Come è fredda questa sera, non c’è spazio per l’attesa
Tu che cosa dici, cosa mi racconti, non racconti
Com’è naufragato il mondo?
Dire cose che non posso riciclare, confessare, ricamare
Dire, fare e non baciare, fantastorie
Fantascienza, irriverenza e lunga vita alla pazienza

2012


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